giovedì 11 aprile 2013

Una Guerra senza sconti

Cambiano i tempi, le armi si affinano, i numeri in gioco aumentano, ma il risultato rimane praticamente lo stesso; all'epoca di Francesco di Giorgio, ingegnere militare che nel suo "Trattato di ingegneria civile e militare" descrive l'abbandono del trabucco medievale a favore dei primi prototipi di cannone, l'esito di un assedio dipendeva prima di tutto dalla disponibilità economica della fazione che decideva di accamparsi ai piedi di una fortificazione al fine di espugnarla. In mancanza di rinforzi esterni, l'unica speranza per gli assediati consisteva infatti nell'opporre resistenza ad oltranza in modo tale da fiaccare il morale dei nemici e costringerli a portare avanti per mesi, se non addirittura anni, una campagna statica e incredibilmente dispendiosa, principalmente a causa degli stipendi dei soldati, della necessità di rifornire gli stessi regolarmente e della manutenzione delle armi di assedio. Una situazione che non mancherà di ripetersi in pieno Novecento, quando, venuti meno castelli e torrioni, la guerra di posizione si configura ora come un interminabile confronto tra schieramenti di trincee scavate nel terreno, in mezzo a cui anche i pezzi di artiglieria più precisi non riescono a fare la differenza, mentre assume determinanza strategica imprescindibile il costante influsso di uomini e materiali al fronte. Tuttavia, rimpiazzare i caduti con forze fresche, curare i feriti per limitare le perdite, schierare una linea di tiro sempre adeguata e quant'altro, comporta uno sforzo finanziario non indifferente, a maggior ragione visto che si ha a che fare con cifre vertiginose come quelle della Prima Guerra Mondiale, e non più soltanto con un manipolo di mercenari. Giusto per farsi un'idea di quanto tutto ciò possa avere influito sugli equilibri della Grande Guerra, ecco un accuratissimo resoconto dei costi sostenuti dal Regno di Italia, ricordando che quest'ultimo dovette affrontare un anno in meno di conflitto e che in ogni caso il suo impegno fu tutto sommato abbastanza limitato e circoscritto al solo fronte veneto. Lascio allora immaginare quale possa essere stato il salatissimo conto pagato da potenze del calibro di Inghilterra e Germania, che schierarono contingenti decisamente superiori...

http://cronologia.leonardo.it/mondo23a.htm

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